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FAM I Brescia | 18-19 ottobre 2013

A volte le idee nascono per caso.
Un incontro fortuito, la scoperta di passioni comuni. Ed è grazie a questo incontro con il Sovrintendente del Teatro Grande di Brescia, Umberto Angelini, che è nata l’idea del Festival degli Archivi Musicali. La voglia e la necessità di far emergere i tesori culturali nascosti nel mondo. Perché la cultura del futuro poggia sulle solide basi del passato.

Basta guardarsi attorno: l’Italia è un paese dove la Musica ha radici antiche, profonde. L’opera nasce qui, e le tradizioni musicali hanno da sempre rappresentato uno dei punti di forza del nostro paese. I nostri teatri sono da sempre punti di riferimento assoluti a livello internazionale. I più grandi artisti di ogni tempo si sono esibiti in Italia. E le loro performances sono diventati documenti importanti. Ecco perché il Festival degli Archivi Musicali. Un appuntamento che consenta alle realtà italiane di farsi conoscere, di condividere e divulgare le proprie testimonianze.

A cominciare dalla Rai, il cui ruolo di divulgazione e conservazione costituisce la spina dorsale della custodia della cultura musicale in Italia. E poi l’Istituto per i Beni Sonori ed Audiovisivi, con i suoi immensi archivi legati alla tradizione musicale ed orale italiana. I Conservatori con i loro documenti preziosi, grazie ai quali possiamo assistere continuamente alla scoperta di manoscritti inediti di grandi compositori del passato. Senza dimenticare gli oltre 100 Teatri e Festival lirici italiani, dalla Scala di Milano al Maggio Musicale Fiorentino, dal Rossini Opera Festival al Festival dei Due Mondi. Un intreccio fortemente legato al territorio, così da generare iniziative che dimostrano come queste realtà siano in grado di produrre ricchezza. E di come, a dispetto del periodo di crisi attuale, aumenti il numero di spettatori che insistono nel ricercare nella cultura gli stimoli per credere nel futuro.

E’ a loro che questo Festival si rivolge, affinché possano scoprire o riscoprire i tesori nascosti del nostro patrimonio musicale. Perché il salvataggio e la conservazione gli archivi non siano più delegati alla buona volontà dei singoli individui, ma che diventino progetti che, attraverso percorsi di formazione e investimenti, possano trasformarsi in opportunità anche occupazionali. Per arrivare a costituire, ed è questa la nostra ambizione più grande, un immenso ed unico archivio della Cultura Musicale accessibile a tutti.

prova

Buon ascolto,
Paolo Noseda

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